L’impegno politico di un adulto scout

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Nel periodo più recente constatiamo una disaffezione crescente nei confronti della politica, che non sorprende ma ci preoccupa. Non solo vanno a votare sempre meno persone, come confermato anche nelle recenti elezioni, ma soprattutto nella vita di tutti i giorni si verificano una mancanza di fiducia ed una disaffezione nei confronti di quel mondo – la politica e le istituzioni – che dovrebbe rappresentare i nostri bisogni e attraverso la mediazione degli interessi, individuare la via giusta per portare avanti lo sviluppo del paese e promuovere il benessere di tutti attraverso le diverse politiche e l’operato dello stato nelle sue varie articolazioni.

Se ci volessimo interrogare seriamente sul perché di tutto ciò, il discorso sarebbe lungo e dovremmo risalire alla crisi politica e sociale degli anni 90, e poi a tutte quelle successive, ed ai diversi fattori economici, finanziari, geopolitici e sociali che hanno colpito l’Italia, e non solo l’Italia, dalla fine del secolo scorso in poi, bloccando per molti aspetti un processo di sviluppo che si era avviato positivamente alla fine della guerra.

Ma su alcuni aspetti più vicini a noi vale la pena soffermarsi. Abbiamo assistito a quella che viene chiamata la molecolarizzazione della società, con crescita dell’individualismo ed allentamento dei legami sociali. Ed è cresciuta la sensazione di una rottura insanabile dei canali di rappresentanza tra società e politica e del venire meno di quegli ideali di giustizia sociale, rispetto e partecipazione da basso alla base della nostra Costituzione. La situazione odierna è resa ancor più critica dal progressivo invecchiamento della popolazione, dall’aumento della solitudine e dai danni provocati a livello sociale dalla recente pandemia da Covid 19.

Chi come gli adulti scout crede nel valore della comunità, delle relazioni umane significative e della solidarietà, deve allora porsi seriamente il problema di come rivitalizzare la politica e la partecipazione politica dal basso. E la formula dovremmo conoscerla molto bene, perché fa parte della nostra identità e della nostra storia: è la democrazia partecipativa, che comporta di per sé la valorizzazione dell’impegno civico e della vita comunitaria, delle forme di auto-aiuto, di solidarietà e di collaborazione civica per il territorio, nonché delle esperienze di coprogettazione e di interscambio virtuoso e paritetico tra base sociale e istituzioni.

Purtroppo dobbiamo prendere atto del fatto che spesso le istituzioni sono afone rispetto a queste tematiche, se non addirittura mute. In particolare colpisce la debole attenzione per il benessere e la formazione delle giovani generazioni e per la dimensione abitativa e gli assetti urbani nel loro rapporto con le esigenze di relazionalità comunitaria, particolarmente sentite da chi è solo, ma importanti per tutti.

Dal punto di vista concreto delle esperienze che vanno nella direzione di una politica rigenerativa dal basso, è possibile fare riferimento alle tante espressioni della cooperazione sociale di comunità, un filone di esperienze che affonda le radici nella storia dei Patti territoriali dagli anni 90 in poi, per arrivare ai Patti educativi ed alle altre esperienze di valorizzazione della dimensione comunitaria locale di oggi. La co-progettazione, in modo particolare, si configura come una scelta decisiva, che consente di andare oltre le logiche di tipo verticale e di muovere verso una politica basata sul coinvolgimento e la cooperazione attiva dei cittadini, smettendo di essere il portato del solo sapere esperto e/o delle dinamiche autoreferenziali delle istituzioni, e prevedendo, anche grazie alle nuove tecnologie, un ruolo attivo dei cittadini già in fase di concertazione e di ideazione dei servizi. Ma possiamo ricordare anche la ricchezza del volontariato e dell’associazionismo che operano nel nostro paese, in tante forme ed in tanti settori.

Per il Masci e per gli adulti scout si tratta allora di dare uno specifico contributo per tentare di attivare (o riattivare) canali di collegamento con il mondo delle istituzioni e della politica. Partendo dalla politica e dalle istituzioni locali, quelle più vicine al nostro territorio ed alla nostra vita. Secondo un nuovo modello di partecipazione che è stato lanciato anche recentemente da un gruppo di pensiero che si presenta come Piano B per la costruzione condivisa di uno “spartito” di nuova partecipazione dal basso per un mondo migliore.

Carla Collicelli

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