Vie Francigene

VIE FRANCIGENE

Cosa è un pellegrinaggio? Un pellegrinaggio è un cammino a piedi per raggiungere un luogo sacro. Pellegrino è colui che va “per agros”, ovvero attraverso i campi e per sentieri, evitando per vari motivi le strade. Per altri studiosi, pellegrino deriva dal verbo latino “peragrare”, che significa percorrere, andare lontano

Vari erano i motivi che spingevano una persona a compiere tale impresa:

  • per adempiere un voto
    • per penitenza in espiazione di una colpa
    • per chiedere una grazia particolare
    • per una ricerca personale di Dio
    • a volte anche per uscire dalla monotonia o dalla miseria del vivere quotidiano
    • per “mandato”, ovvero su commissione di qualche nobile o ricco, il quale ne avrebbe ottenuto gli stessi benefici
    Il più antico resoconto di pellegrinaggio risale all’anno 333 di un cittadino di Bordeaux che si è recato a Gerusalemme.
    Papa Gregorio Magno nei primi anni del 600 diede impulso a tale pratica.
    Uno dei più noti è quello compiuto dal Vescovo Sigerìco che nell’anno 990 scese a Roma per ricevere il “Pallio”, ovvero la stola di lana bianca, simbolo della nomina ad Arcivescovo di Canterbury. Tornando in Inghilterra descrisse dettagliatamente il percorso e le relative tappe. Questo itinerario divenne uno dei più seguiti, ma non l’unico.

 

Il pellegrinaggio

Il Consiglio d’Europa, in data 30 Novembre 2004, ha riconosciuto La Via Francigena “GRANDE ITINERARIO CULTURALE DEL CONSIGLIO D’EUROPA”

La VIA FRANCIGENA conduceva dalla Francia e dal Nord-Europa verso Roma e col passare dei secoli divenne una rete di vie in quanto i pellegrini dovevano evitare paesi in guerra, zone alluvionate, fiumi in piena, briganti. Come potete immaginare i pericoli erano molti. Prima di partire si faceva testamento perché, per malattie, intemperie, incidenti, aggressioni, qualcuno poteva anche non tornare a casa Oggi, per molte persone, recarsi a Roma con mezzi moderni quali auto treno aereo, seppur con devozione, è compiere un pellegrinaggio; per essere corretti, questo si chiama “turismo religioso”. Voglio qui presentare un progetto che, una volta realizzato, sarà utilizzato da persone che vogliono fare un pellegrinaggio a piedi; una esperienza molto forte, che lascerà un segno nella loro vita. Il pellegrinaggio a piedi è un atto di coraggio. E’ una esperienza di essenzialità e una riscoperta di ritmi di vita quasi dimenticati: ci si alza al levare del sole, ci si muove alla velocità del proprio passo, si osserva il mondo che sta intorno, si ha il tempo per pensare, per pregare, per ammirare. E’ una scoperta del proprio io, del proprio carattere, delle proprie forze; mentre si cammina ci si accorge che i chilometri scorrono facilmente e che la mèta piano piano arriva, non è poi così lontana. E’ un ritrovare la natura, che ci accoglie generosa, che ci accompagna, che ci bagna, che ci scalda, che ci disseta, che ci rincuora. E’ un incontrare persone che non si conoscevano e che chiedono di pregare anche per loro, perché dicono di non esserne più capaci (il paradiso credo sia pieno di queste persone). Quante cose cui si è abituati, piano piano si lasciano indietro: l’auto, la bibita, la televisione, il telefono…..e come si è più leggeri e più sereni quando, dopo 8 -9 giorni ci si è staccati da queste cose. La spiritualità della strada che il roverismo ci ha fatto vivere è una ricchezza che il pellegrinaggio ci offre e ci fa riscoprire. Non è una avventura pericolosa; pensate a come e con che mezzi lo facevano nel medio evo! Per noi uomini moderni è anche un legarsi alla storia, a coloro che su quelle strade e sentieri ci hanno preceduto, hanno pregato, hanno sofferto come noi e più di noi. Un tale flusso di persone ha diffuso cultura, usi, costumi, arte, gettando le basi della formazione di una comunità sovrannazionale, il germe della futura Europa Unita. Il pellegrinaggio si fa a piedi perché l’uomo è fatto per camminare: in paradiso non si va in pullman o in aereo ma semmai con l’aiuto del bordone (il bastone del pellegrino) e con le credenziali (il passaporto del pellegrino) per sopperire a una eventuale distrazione di San Pietro quando ci presenteremo alla porta della casa del Padre e nel caso ci fosse anche un po’ di ressa. A piedi, perché solo così si incontrano le persone e ci si può fermare a parlare e a pregare con loro e scoprire così i doni che il Signore, attraverso loro, ci dà con abbondanza .L’esperienza del pellegrinaggio è, per chi l’ha vissuta, una delle più importanti nella vita; il credente sente di appartenere di più alla Chiesa e che pure la Chiesa gli appartiene di più.

Chi è il pellegrino?

  • Il pellegrino è re e mendicantepellgrn3
  • E’ colui che parte da casa con una motivazione e cerca di metterla in pratica mentre cammina e poi anche quando ritorna, quindi resta pellegrino anche a casa
  • Un amico, una persona che vuol ricevere e dare, uno che sorride
  • Il pellegrino è colui che ama “la scoperta”
  • Il pellegrino è un viaggiatore del dentro e fuori di sé
  • Il pellegrino oggi è colui che cerca nuovi valori nella sua vita
  • Il pellegrino: ti ho conosciuto tardi, ho fatto strada con te, ti prometto che presto ci ritroveremo
  • Il pellegrino comincia con la mano nella mano del Signore verso l’incontro con l’altro e con se stesso
  • Il pellegrino è colui che girovagando spera di parlare e di farsi ascoltare sperando di ricevere accoglienza
  • Una persona che vuole fare strada, in tutti i sensi
  • Il pellegrino percorre la sua strada con un comportamento rivolto alla mèta prefissata. Essenziale è il modo di arrivare in un tempo il più veloce possibile alla mèta
  • Un uomo alla vera ricerca di se stesso
  • E’ colui che sorretto da una vita di fede, ha il coraggio di mettersi in cammino verso l’ignoto, l’imprevedibile, ma attento all’incontro con gli altri
  • Uomo che cammina, uomo che riflette, uomo che prega, uomo che fà amicizia
  • Il pellegrino che cammina è in sintonia con Dio e la natura
  • Il pellegrino è colui che è alla ricerca, ricerca della conoscenza di se stesso, della condivisione delle sue esperienze e conoscenza degli altri, è alla ricerca di Dio attraverso il contatto con la natura e le riflessioni che fa durante il suo cammino
  • Il pellegrino è un uomo di grande fede che nella sofferenza del cammino e nell’allegria della condivisione raggiunge i suoi scopi
  • Il pellegrino è la persona che cammina per AMORE
  • Silenzio, ascolto, fiducia
  • Un compagno di viaggio, un uomo/donna di fede, un uomo/donna di pace
  • Partire, incontrare, amare
  • Spiritualità, essenzialità, fraternità
  • E’ l’uomo/donna  del futuro  

(riflessioni dei partecipanti alla Route: Gran San Bernardo – Vercelli, 10-20 agosto 2008)