Relazione del 4° Jamborette della Fraternità Alpe Adria Scout

“ Chiediamo che durante il nostro incontro comunitario, qui, noi, possiamo insieme, sotto la tua divina ispirazione, acquistare una mentalità più ampia e una visione più chiara delle prospettive che ci si aprono dinnanzi e delle occasioni che ci vengono date, e che in tal modo possiamo continuare con risaldata fede, a portare avanti la nostra missione consistente nell’elevare gli ideali e le capacità dell’uomo e nel contribuire,mediante una più intima reciproca comprensione,a realizzare il tuo regno di felicità, di pace e di buona volontà sulla terra” . Con queste significative parole di Baden Powell è iniziato a Serrada di Folgaria (TN) il 4° Jamborette della Fraternità Alpe Adria Scout. Parole che ancora oggi assumono un significato molto importante per portare avanti gli ideali di Pace e fratellanza tra i popoli. La scelta stessa della località, un tempo confine tra l’Impero Austro-ungarico e l’Italia e tragico teatro della 1° Guerra mondiale, ci invita a non dimenticare gli errori del passato. E qui a Trento, nel 1916, nonostante la Guerra in atto, fu costituito un Gruppo Scout a cui parteciparono sia ragazzi italiani che austriaci, come ci ha illustrato Giovanni Sosi, autore di un libro che narra questa esperienza. La giornata di venerdì ha visto l’arrivo di 100 adulti scout, prevalentemente dal Veneto, dal Trentino A.A. e Friuli V.G. ma anche dall’Emilia, dalla Toscana e dalla Sicilia! La Slovenia è presente con ben 26 adulti scout, compreso il Presidente dello ZBOKSS Jure Vrhovnik. La formazione delle squadriglie e il gioco della conoscenza ha riempito il pomeriggio mentre a sera l’attenzione è stata focalizzata sulla route del giorno dopo “La Forra del Lupo” presentata da Cristina Corradini del CNGEI e promotrice nonché responsabile del recupero di questo tracciato. Molta curiosità ha destato sia il nome che il percorso: “Per gli antenati tedesco-cimbri era la Klebostuo (roccia spaccata), nome che gli Austro-Ungarici tradussero in Wolfsschlucht (Gola del Lupo), in italiano Forra del Lupo: è lo stretto e suggestivo passaggio, tra alte pareti di roccia, trincee, gallerie e osservatori militari, che si trova più o meno a metà del lungo e articolato percorso trincerato che dalla sella di Serrada (mt. 1250) percorre l’alto versante orografico della valle del Terragnolo, fine a raggiungere le superbe rovine del Forte Dosso del Sommo (mt. 1660) il più grande forte costruito lungo la linea di confine dagli Austro-Ungarici.” E ancor più soddisfazione è stata percorrerla. Il cammino lungo la trincea prima e il sentiero poi, ci ha dato la possibilità di comunicare tra di noi e di lavorare divisi per squadriglie; di ammirare oltre ai suggestivi paesaggi della valle di Terragnolo, del M.te Pasubio fino al M.te Maggio anche la splendida fioritura dei prati che contornavano il bosco. Inoltre abbiamo potuto vedere da vicino il disastro provocato ad Ottobre 2018 dal ciclone Vaia: alberi abbattuti a non finire, ma anche ammirare il lavoro di molti volontari per il rispristino del sentiero e dei boschi. La s. messa bilingue in un anfiteatro naturale a ridosso del bosco ha preceduto la cena e il suggestivo fuoco di bivacco con la partecipazione attiva di tutti gli adulti scout che si sono esibiti per squadriglie con rappresentazioni e drammatizzazioni, con canti e danze, e con sorpresa finale nella distribuzione da parte degli gnomi del bosco di una bevanda fiammeggiante: il parampampolo! Con le ultime braci che non illuminavano più s’innalza un sommesso canto sloveno “  Signore, proteggimi stasera…” . Poi rivolti al cielo stellato “… noi leviamo i cuori a te…”  La domenica ci ha visto impegnati in diversi laboratori gestiti autonomamente da sloveni, veneti, trentini, friulani: lavori con lana cotta, con tavolette per alveari, borsette di stoffa da dipingere, origami, lavori con pirografo e danze. Questo ci ha permesso di fraternizzare ancor di più, a stare a stretto contatto con gli amici e la lingua non è mai stata un problema! Il clima che si respirava era proprio quello dell’amicizia, della voglia di stare assieme, di comunicare tra noi, di “costruire ponti” (motto dello scorso Jamborette) proprio per mettere in pratica il motto di questo Jamborette “Uniti più forti”. Un plauso particolare va alla Comunità “il gelso” di Mori che ci ha proposto e allietato il palato con squisitezze trentine molto apprezzate da tutti. Sono stati tre giorni di cui parleremo e scriveremo a lungo, tre giorni di ricordi belli e indimenticabili. Tre giorni che ci hanno reso ancora bambini felici, tanto felici, colmi di speranza nel futuro. Tre giorni che il Signore ha condiviso con noi.   Ora arrivederci al prossimo appuntamento che sarà in Slovenia per accogliere la Luce della Pace da Betlemme.

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